venerdì 20 aprile 2012

Conferenza Lavoro Domani: la Riforma Fornero e il nostro futuro

Ieri all'Università degli Studi di Firenze si è tenuta una conferenza sulla discussa situazione del lavoro. Sono intervenuti alla conferenza Alessio Gramolati, Segretario Regionale CGIL Toscana, Riccardo Cerza, Segretario Regionale CISL Toscana, e Vito Marchiani, Segretario Regionale Uil Toscana.
A coordinare la conferenza ci ha pensato la docente di Diritto del Lavoro Maria Paola Monaco che, in apertura, ha introdotto la questione lavoro, sostenuto che la nuova riforma si contraddice in quanto attribuisce sgravi fiscali ad industrie che assumono a tempo indeterminato ma anche ad aziende che assumono a tempo determinato, per poi passare la parola ai tre ospiti.
I segretari, intervenuti a turno, hanno tracciato le linee del lavoro oggi in Italia;


Cerza sottolinea come:
- il 93% dei contratti non passino all'indeterminato;
- vengano facilitati tagli over 50;
- l'art. 18 sia stato montato con la scusa di essere il freno per molte industrie che vogliono venire in Italia, quando invece in realtà l'articolo in oggetto sia usato pochissimo, mille casi in un anno.


Marchiani invece si sofferma sul fatto che la cassa integrazione sia cresciuta del 110% in Toscana e che ci sia bisogno di più ammortizzatori sociali. Il Segretario UIL ritiene sia necessario creare un'istruzione che prepari i giovani a qualcosa che c'è, alle difficoltà del momento, e non che ci sarà in un futuro più o meno lontano.
Marchiani, citando un esempio, sostiene si parli troppo delle riforme: nel 1972 venne firmato un contratto che impegnava le aziende ad assumere diecimila lavoratori del Mezzogiorno; nessuno però fu assunto in quanto il lavoro si fa con l'economia e non con i contratti e le leggi.
La precarietà, conclude il Segretario, sta nel fatto che l'azienda per cui lavori non ha futuro, quindi non c'entrano solo i tipi di contratto.


L'ultimo ad intervenire è Gramolati, il quale si interroga sulla necessità o meno della riforma sul lavoro. Secondo il Segretario la Riforma era necessaria per più motivi:
- siamo in grande difficoltà in quanto, in Toscana, dopo quattro anni di crisi perdiamo centomila posti di lavoro;
- è cambiato il mercato e la vita dei prodotti in quanto pochissimi prodotti hanno vita superiore ad un anno;
- sono cambiate le ragioni di scambio.
Gramolati ritiene che si debba assolutamente creare un mercato del lavoro di maggiore qualità, che sappia professionalizzare gli impiegati e i prodotti.
"La flessibilità del lavoro ha impoverito la qualità dell'Europa e dell'Italia quindi occorre qualificare il lavoro anche quando non c'è, ridurre la precarietà ed estendere gli ammortizzatori sociali".

Siamo pienamente d'accordo con quanto detto in questa conferenza dai tre Segretari ma adesso è il momento che si passi dalle parole ai fatti; è arrivato il momento che finisca lo scarica barile tra sindacati e politici che ormai da troppi anni blocca questo paese.
Servono, immediatamente, interventi mirati per garantire il lavoro ai cittadini, risollevare l'economia e ritrovare cosi una qualche forma di Welfare State accettabile.