Il clima è impazzito e l'Europa si trova costretta ad affrontare delle situazioni di emergenza come non si vedevano da molti anni. L'Italia, come del resto tutti i paesi del vecchio continente, è messa in ginocchio dalla neve e dal ghiaccio che hanno provocato non pochi problemi.
Nella Capitale, infatti, si sono registati in questi giorni rallentamenti nel trasporto pubblico, auto abbandonate per strada, in alcuni quartieri rifiuti non raccolti, treni dei pendolari con serie lacune e centinaia di feriti causa ghiaccio.
In tutto questo caos le istituzioni romane rispondono, come spesso accade in Italia, scaricando la responsabilità della mancanza di misure preventive su altri soggetti e cosi le povere persone in emergenza si trovano a dover far fronte ai problemi da sole, o quasi.
Stessi problemi e temperature ben al di sotto dello zero si riscontrano in molte altre regioni italiane, una su tutte l'Abruzzo, dove si registrano già 6 morti causa neve.
L'emergenza fa strage di morti anche in Europa dove si contano circa 250 vittime. Considerando soltanto l'Est Europa ci troviamo di fronte ad una sessantina di morti: 30 persone in Ucraina, dove la temperatura ha toccato i 33 gradi sotto lo zero; 15 vittime in Polonia; 8 persone sono morte in Romania, senza contare le centinaia di persone ricoverate in ospedale.
Ma perchè il freddo polare ha invaso l'Europa con tanta prepotenza?
Uno studio, condotto dall'Istituto Wegener dell'Associazione Helmholtz, è arrivato alla conclusione che la causa del freddo siberiano è da ricercare nel caldo torrido che d'estate colpisce l'Artico.
Lo scioglimento dei ghiacci artici, infatti, sarebbe la causa del grande freddo che in questi giorni colpisce il nostro continente: il grande caldo estivo scioglierebbe i ghiacci, che solitamente riflettono gran parte della luce solare che ricevono, rimandandola nell'atmosfera, e cosi l'Oceano verrebbe riscaldato molto più del normale; questo provocherebbe un riscaldamento eccessivo dell'aria, la quale, salendo, renderebbe instabile la colonna atmosferica alterando cosi la pressione e la circolazione dell'aria stessa. Le differenze di pressione tra le zone intorno all'Islanda e l'anticiclone delle Azzorre, cioè un'area di alta pressione di origine subtropicale oceanica, generalmente presente sull'Oceano Atlantico, condizionerebbero la scena metereologica dell'intero continente europeo; una differenza di pressione elevata porterebbe infatti sull'Europa aria calda e umida, mentre una differenza di pressione minore permetterebbe alle masse artiche di espandersi sul nostro continente, come sta avvenendo in questi giorni.
Avvenimenti che in passato erano considerati eccezionali oggi sono da ritenere possibili, e in ragione di questo, serve una politica che guardi in prospettiva, e non la solita soluzione per l'imminente senza preoccuparsi di ciò che verrà.
La natura sempre più spesso negli ultimi anni sembra voler dimostrare la sua forza, sembra voler sottolineare la sua voglia di ribellarsi ad un sistema, quello dell'uomo, che probabilmente è la causa dei mali della Terra. Non è più possibile continuare a sostenere una società consumistica e insensibile verso l'ambiente come quella che abbiamo oggi davanti agli occhi, perchè molto presto la natura potrebbe decidere di far pagare all'uomo un conto saluto per tutti i suoi atteggiamenti...e temo non basterebbe qualche spargisale.
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