martedì 30 ottobre 2012

La catastrofe Sandy

Ogni anno, da sempre, l'America è costretta ad affrontare il problema uragano. Quest'anno l'uragano che si è abbattuto sugli Stati Uniti, in particolar modo su New York, si chiama Sandy ed ha fatto moltissimi danni.
Sono 17 le vittime dell'evento atmosferico; si stimano danni tra i dieci e i venti miliardi di dollari, di cui solo la metà sono assicurati; Wall Street è stata chiusa, per la prima volta per cause naturali dopo il 1888; i tunnel delle metropolitane sono stati inondati e milioni di americani sono rimasti al buio.
La "grande mela" rischia di bloccarsi per alcuni giorni e intanto il Presidente Barack Obama ha dichiarato lo stato di catastrofe, rendendo cosi disponibili i fondi federali per le persone colpite nelle contee di Bronx, Kings, Nassau, New York, Richmond, Suffolk e Queens.
Inoltre è stata chiusa a scopo precauzionale la centrale nucleare di Hancocks Bridge, in New Jersey, ...insomma uno stato di estrema emergenza di fronte al quale l'America, e il popolo americano, speriamo possa riprendersi il più velocemente possibile.
Green Peace, intanto, lancia l'allarme sottolineando come questo evento estremo sia stato causato, o comunque rafforzato, dai cambiamenti climatici. A settembre la temperatura dell'oceano al largo delle coste del medio Atlantico era di 1,3 gradi superiore alla media; questo ha fatto si che Sandy si potesse nutrire di molta più energia, scatenandosi sull'America con effetti più dirompenti.
Ciò che più preoccupa gli esperti è che questo tipo di fenomeni sono destinati a moltiplicarsi e a colpire zone del pianeta tradizionalmente estranee a queste calamità naturali.
Proprio per questo, e non solo, è necessario un cambiamento drastico sul modo in cui produciamo e consumiamo energia. Speriamo che, prima o poi, i leader mondiali se ne rendano conto e facciano qualcosa di concreto in merito.

lunedì 20 agosto 2012

Dopo Bangkok, Firenze la più amata al mondo

La rivista Travel&Leisure si occupa si stilare ogni anno la classifica delle città più amate dai turisti. La rivista in questione viene considerata una vera e propria bibbia del viaggiatore.
Quest'anno, come lo scorso anno del resto, è Bangkok a classificarsi prima, seguita a ruota dal capoluogo fiorentino e dalla città eterna.
A votare la città di Dante sono stati i lettori della rivista attraverso un questionario che prendeva in considerazione cultura, cibo e ristoranti, opere artistiche, prezzi e cordialità delle persone.
Quarta classificata è New York, mentre Parigi è solamente decima.
Tra le isole, invece, la più amata risulta Santorini.
Questo importante riconoscimento per Firenze deve rappresentare un punto di partenza e assolutamente non di arrivo...quindi vietato adagiarsi sugli allori, il lavoro da compiere è ancora moltissimo.

mercoledì 6 giugno 2012

Emma Bonino for President?

Il prossimo anno scade il mandato di Giorgio Napolitano e a questo proposito poniamo una domanda:
Cosa ne pensate di Emma Bonino alla Presidenza della Repubblica?
Potrebbe arginare la sfiducia nella politica che negli ultimi tempi attanaglia gli italiani?
Potrebbe ridare serietà ed affidabilità ad un'intera categoria?
Emma Bonino
Emma Bonino, laureata in Lingue e letterature moderne all'Università Bocconi di Milano, entra in politica nel 1975; L'anno successivo viene eletta alla Camera assieme al collega Marco Pannella. Dal 1976 la ministra "passa" dal parlamento Europeo, promuove diverse campagne e appelli, partecipa a moltissime manifestazioni. Nel 1995 viene eletta Commissario europeo grazie all'appoggio del primo governo Berlusconi.
Alle elezioni del 2006 si presenta con la lista della Rosa nel pugno, partito nato dall'unione di Radicali Italiani e Socialisti democratici Italiani.
Nel governo Prodi ricopre la carica di Ministro per gli Affari Europei prima, delle Politiche Europee poi e infine quella di Ministro per il Commercio Internazionale.
Nel 2008 viene eletta vicepresidente del Senato della Repubblica.
Emma Bonino ha un curriculum di tutto rispetto, è una persona che ha condotto mille battaglie nella sua vita nel tentativo di sostenere le sue idee, ha un passato "pulito" a differenza di molti altri suoi colleghi.
L'idea di affidare ad una donna la carica di Presidente della Repubblica è affacinante e suggestiva, a maggior ragione se la donna in questione è Emma Bonino, persona di carattere e pugno duro.
La sua elezione potrebbe significare davvero un allontanamento dalla figura dell'uomo politico corrotto e privo di qualunque interesse per le sorti degli italiani...peccato che non tocchi a noi votarla ma ai suoi colleghi della Camera e del Senato.

venerdì 20 aprile 2012

Conferenza Lavoro Domani: la Riforma Fornero e il nostro futuro

Ieri all'Università degli Studi di Firenze si è tenuta una conferenza sulla discussa situazione del lavoro. Sono intervenuti alla conferenza Alessio Gramolati, Segretario Regionale CGIL Toscana, Riccardo Cerza, Segretario Regionale CISL Toscana, e Vito Marchiani, Segretario Regionale Uil Toscana.
A coordinare la conferenza ci ha pensato la docente di Diritto del Lavoro Maria Paola Monaco che, in apertura, ha introdotto la questione lavoro, sostenuto che la nuova riforma si contraddice in quanto attribuisce sgravi fiscali ad industrie che assumono a tempo indeterminato ma anche ad aziende che assumono a tempo determinato, per poi passare la parola ai tre ospiti.
I segretari, intervenuti a turno, hanno tracciato le linee del lavoro oggi in Italia;


Cerza sottolinea come:
- il 93% dei contratti non passino all'indeterminato;
- vengano facilitati tagli over 50;
- l'art. 18 sia stato montato con la scusa di essere il freno per molte industrie che vogliono venire in Italia, quando invece in realtà l'articolo in oggetto sia usato pochissimo, mille casi in un anno.


Marchiani invece si sofferma sul fatto che la cassa integrazione sia cresciuta del 110% in Toscana e che ci sia bisogno di più ammortizzatori sociali. Il Segretario UIL ritiene sia necessario creare un'istruzione che prepari i giovani a qualcosa che c'è, alle difficoltà del momento, e non che ci sarà in un futuro più o meno lontano.
Marchiani, citando un esempio, sostiene si parli troppo delle riforme: nel 1972 venne firmato un contratto che impegnava le aziende ad assumere diecimila lavoratori del Mezzogiorno; nessuno però fu assunto in quanto il lavoro si fa con l'economia e non con i contratti e le leggi.
La precarietà, conclude il Segretario, sta nel fatto che l'azienda per cui lavori non ha futuro, quindi non c'entrano solo i tipi di contratto.


L'ultimo ad intervenire è Gramolati, il quale si interroga sulla necessità o meno della riforma sul lavoro. Secondo il Segretario la Riforma era necessaria per più motivi:
- siamo in grande difficoltà in quanto, in Toscana, dopo quattro anni di crisi perdiamo centomila posti di lavoro;
- è cambiato il mercato e la vita dei prodotti in quanto pochissimi prodotti hanno vita superiore ad un anno;
- sono cambiate le ragioni di scambio.
Gramolati ritiene che si debba assolutamente creare un mercato del lavoro di maggiore qualità, che sappia professionalizzare gli impiegati e i prodotti.
"La flessibilità del lavoro ha impoverito la qualità dell'Europa e dell'Italia quindi occorre qualificare il lavoro anche quando non c'è, ridurre la precarietà ed estendere gli ammortizzatori sociali".

Siamo pienamente d'accordo con quanto detto in questa conferenza dai tre Segretari ma adesso è il momento che si passi dalle parole ai fatti; è arrivato il momento che finisca lo scarica barile tra sindacati e politici che ormai da troppi anni blocca questo paese.
Servono, immediatamente, interventi mirati per garantire il lavoro ai cittadini, risollevare l'economia e ritrovare cosi una qualche forma di Welfare State accettabile. 





mercoledì 8 febbraio 2012

Il freddo polare invade l'Italia e l'intera Europa

Il clima è impazzito e l'Europa si trova costretta ad affrontare delle situazioni di emergenza come non si vedevano da molti anni. L'Italia, come del resto tutti i paesi del vecchio continente, è messa in ginocchio dalla neve e dal ghiaccio che hanno provocato non pochi problemi.
Nella Capitale, infatti, si sono registati in questi giorni rallentamenti nel trasporto pubblico, auto abbandonate per strada, in alcuni quartieri rifiuti non raccolti, treni dei pendolari con serie lacune e centinaia di feriti causa ghiaccio.
In tutto questo caos le istituzioni romane rispondono, come spesso accade in Italia, scaricando la responsabilità della mancanza di misure preventive su altri soggetti e cosi le povere persone in emergenza si trovano a dover far fronte ai problemi da sole, o quasi.
Stessi problemi e temperature ben al di sotto dello zero si riscontrano in molte altre regioni italiane, una su tutte l'Abruzzo, dove si registrano già 6 morti causa neve.
L'emergenza fa strage di morti anche in Europa dove si contano circa 250 vittime. Considerando soltanto l'Est Europa ci troviamo di fronte ad una sessantina di morti: 30 persone in Ucraina, dove la temperatura ha toccato i 33 gradi sotto lo zero; 15 vittime in Polonia; 8 persone sono morte in Romania, senza contare le centinaia di persone ricoverate in ospedale.
Ma perchè il freddo polare ha invaso l'Europa con tanta prepotenza?
Uno studio, condotto dall'Istituto Wegener dell'Associazione Helmholtz, è arrivato alla conclusione che la causa del freddo siberiano è da ricercare nel caldo torrido che d'estate colpisce l'Artico.
Lo scioglimento dei ghiacci artici, infatti, sarebbe la causa del grande freddo che in questi giorni colpisce il nostro continente: il grande caldo estivo scioglierebbe i ghiacci, che solitamente riflettono gran parte della luce solare che ricevono, rimandandola nell'atmosfera, e cosi l'Oceano verrebbe riscaldato molto più del normale; questo provocherebbe un riscaldamento eccessivo dell'aria, la quale, salendo, renderebbe instabile la colonna atmosferica alterando cosi la pressione e la circolazione dell'aria stessa. Le differenze di pressione tra le zone intorno all'Islanda e l'anticiclone delle Azzorre, cioè un'area di alta pressione di origine subtropicale oceanica, generalmente presente sull'Oceano Atlantico, condizionerebbero la scena metereologica dell'intero continente europeo; una differenza di pressione elevata porterebbe infatti sull'Europa aria calda e umida, mentre una differenza di pressione minore permetterebbe alle masse artiche di espandersi sul nostro continente, come sta avvenendo in questi giorni.
Avvenimenti che in passato erano considerati eccezionali oggi sono da ritenere possibili, e in ragione di questo, serve una politica che guardi in prospettiva, e non la solita soluzione per l'imminente senza preoccuparsi di ciò che verrà.
La natura sempre più spesso negli ultimi anni sembra voler dimostrare la sua forza, sembra voler sottolineare la sua voglia di ribellarsi ad un sistema, quello dell'uomo, che probabilmente è la causa dei mali della Terra. Non è più possibile continuare a sostenere una società consumistica e insensibile verso l'ambiente come quella che abbiamo oggi davanti agli occhi, perchè molto presto la natura potrebbe decidere di far pagare all'uomo un conto saluto per tutti i suoi atteggiamenti...e temo non basterebbe qualche spargisale.