mercoledì 5 marzo 2014

Il Venezuela un anno dopo Chavez

Hugo Chavez
Il 5 marzo dello scorso anno è scomparso Hugo Chavez, leader del Venezuela. Con lui, se n'è andata anche la coesione del popolo venezuelano.
 Il 13 aprile 2013 è stato eletto Nicolas Maduro, con una percentuale molto ridotta (50,78%), segno che il neo presidente non unisce ma divide. Il successore si distingue da Chavez proprio nella (non) capacità di nascondere i problemi del paese e tenere unito il popolo. 

Nicolas Maduro
Ormai da settimane si verificano proteste contro Maduro, accusato di aver stretto il legame con Cuba, minando cosi i rapporti con gli USA. Il governo è accusato di regalare la maggior parte dei 2,5 milioni di barili di petrolio prodotti ogni giorno per rendersi maggiormente amici i paesi limitrofi (tra cui, appunto, anche Cuba); nei supermercati non si trovano più i prodotti importati e la produzione di quelli nazionali è diminuita del 30%; L'inflazione "ufficiale" è al 56%, mentre quella reale tocca il 500%; Il PIL è diminuito del 4% e la moneta (bolivar fuerte) ha perso la sua forza.
Le manifestazioni sono nate a Caracas da gruppi di studenti che invocavano una maggiore sicurezza e poi si sono estese a tutto il Venezuela. I capi della rivolta sono essenzialmente due: Leopoldo Lopez e Carlos Vecchio. Nelle ultime settimane si sono registrati già 18 morti e centinaia di feriti a causa della violenta repressione da parte dell'esercito.
Questa situazione viene taciuta dalla stampa di regime. Il presidente Maduro pensa solamente a moltiplicare le feste e spostare il carnevale, sostenendo di sognare Chavez nel cuore della notte e seguire le sue linee guida.  
Sabato ci sarà l'ennesima protesta, chiamata "marcia delle pentole vuote", per rimarcare come ormai il popolo non abbia più da mangiare.
Sembra passato un secolo, invece è soltanto un anno che Hugo Chavez non guida più il suo paese. Dopo soltanto 12 mesi, il Venezuela è più diviso che mai e procede spedito verso la bancarotta.

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