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Nonostante l'iniziativa fosse lodevole non è stata immune a critiche e commenti di passanti, politici e media, i quali, in maggioranza, si sono uniti alla corrente di pensiero che vede la statua come un brutto ritratto di Giovanni Paolo II.
Dal canto suo il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, apprezza l'opera definendola "bella e suggestiva".
A tal pensiero però non fanno eco le centinaia di persone, tra le quali turisti, cittadini romani, fedeli e politici, che passando nelle vicinanze di Termini non vanno certo sul sottile commentanto la statua: "Non c'entra con la piazza; Ci fa fare brutta figura con i turisti; Non gli somiglia affatto; Il volto somiglia molto di più a Papà Giovanni XXIII". E ancora a gran voce: "Sembra una garitta dei militari, peraltro sventrata; Di notte diventerà rifugio per i senza casa".
Per fortuna c'è anche chi, la minoranza, la pensa in maniera diversa: "Ci vedo dentro il suo grande cuore; L'arte è una cosa soggettiva. può piacere o meno, l'importante è ricordare le grandi opere fatte da Giovanni paolo II, e a me questa statua le ricorda".
Sandro Brogaglio, critico dell'Osservatore Romano, getta benzina sul fuoco sostenendo che "il risultato non sembra essere all'altezza dell'intento".
A Brogaglio risponde seccato il sovrintendente Umberto Broccioli: "L'Italia è un paese di tecnici di calcio e critici d'arte".
Viene proposta allora da Gianni Alemanno l'idea di ascoltare il parere della gente, magari attraverso un referendum online che tasti il più possibile il malumore dei cittadini nei confronti della già famosissima statua.
Prosegue però con le accuse Monsignor Iacobone che dice: "Quando il bozzetto di quest'opera è stato visto per l'approvazione presentava una simbologia molto più evidente; Quella che oggi sembra una campana, era un tabarro rosso aperto in modo naturale, sotto il quale Giovanni paolo II avrebbe simbolicamente accolto i fedeli di Roma e del Mondo".
Seguono i commenti dei Papaboys che si definiscono - enormemente perplessi di fronte all'inadeguatezza della statua - e di Pieferdinando Casini, leader dell'UDC che sostiene quanto l'opera non faccia onore alla città.
Ecco riassunta la vicenda della statua che doveva celebrare la beatificazione di Giovanni Paolo II circa un mese fa. Ad oggi infatti ,15 Giugno, la statua è ancora visibile in Piazzale dei Cinquecento cosi come ancora sono presenti gli sguardi scettici e i commenti delusi dei passanti che, arrivati li, si aspetterebbero tutt'altra opera.
Forse ha ragione il sovrintendente Umberto Broccioli dicendo che in Italia tutti crediamo di essere tecnici di calcio e critici d'arte ma allora dovrebbe anche dire che l'Italia è un paese segnato nel profondo da decenni di immobilismo decisionale e operativo, nei quali sono stati fatti pochissimi passi avanti e moltissimi passi indietro. Dovrebbe dire che l'Italia è arrivata ad un punto tale da non riuscire neanche a rimuovere in tempi brevi una statua che in pochi genera l'effetto che ci si aspettava. Credo che nel nostro paese non tutti abbiano le conoscenze adatte a intraprendere una di quelle due professioni citate da Broccioli, ma so per certo che non molti sono più adatti dei cittadini italiani a commentare, osservare e magari criticare un'opera d'arte essendo nati, cresciuti e vissuti in uno dei paesi più belli e ricchi, culturalmente e paesaggisticamente, del mondo.
Detto questo, più mi guardo intorno in quest'Italia e più invidio i tempi dei grandi Michelangelo e Da Vinci, artisti veri, capaci con la propria fantasia e bravura di toccarti dentro e affascinare generazioni di persone. Invidio quelle opere fatte in un altro tempo ma di una tale bellezza da essere ancor oggi vere e proprie mete per i turisti...e non per le diatribe tra sindaci, politici, uomini di fede e quant'altro.
Sono lontani i tempi di Michelangelo e Da Vinci...
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