domenica 2 febbraio 2014

Una riflessione su Grillo e il M5S

Premetto che la mia non vuole essere in alcun modo una difesa al Pd, a Renzi o a qualunque altra parte politica attualmente o in passato in gioco. In questi giorni ho letto di tutto e di più sui social networks e mi sono sinceramente stancato delle tante sciocchezze del e sul Movimento5Stelle
I punti su cui dibattere sono davvero molti:

- Iniziamo dal modus operandi Grillino e la legge elettorale.
La politica, fin dai tempi della Grecia, è fondata sull'accordo, sul compromesso. Grillo (e di conseguenza i grillini) pensa di poter fare tutto da solo: fonda un movimento, manda un centinaio di ragazzotti in Parlamento, rifiuta ogni confronto televisivo (e non) con gli altri partiti politici e spera di poter cambiare le cose. E' scemo lui o chi ci crede? 
Se Grillo voleva davvero cambiare le cose perché non si è seduto ad un tavolo con Renzi (o con Bersani a suo tempo) per trovare dei punti di incontro? Mi direte, non possono esserci punti in comune tra queste due parti politiche. Non è corretto. Per quanto diversi in ideologia o programma, ci sono sempre, in presenza di una volontà comune, delle decisioni che trovano il consenso di tutti. Ci sono alcuni temi su cui si può e si deve dibattere insieme per il bene del paese. Questo, Beppe Grillo lo ha evitato accuratamente, sbagliando a mio parere. Inutile che adesso se ne esca con una legge elettorale tutta sua (del Movimento). Come può passare in Parlamento dove non ha i numeri necessari? Tutto questo a mio parere dimostra l'intento di non migliorare le cose ma soltanto di far credere ad una parte degli italiani che lui è il bene e tutti gli altri il male.
Molti, ormai da giorni, vanno ripetendo che la nuova legge elettorale è atta ad escludere i pentastellati. Può essere. Certamente può essere migliorata. Tra i credi politici di Renzi, e chi l'ha seguito nell'esperienza fiorentina (non per forza votandolo ma anche solo ascoltandolo) lo sa perfettamente, c'è la ferma convinzione di importare il modello americano, dove due partiti (Democratici e Repubblicani) si oppongono. E' un modello veramente importabile nel nostro paese? Questo non lo so. Sta di fatto che oggi il nostro non è un sistema bipolare, bensi almeno tripolare (Pd, FI e M5S). Personalmente sono stanco di vedere decine di piccolissimi partiti che prendono qualche voto (quindi soldi), alcuni dei quali finiscono in Parlamento contribuendo a rallentare, ancor di più, la già immobile macchina politica italiana. Sono favorevole quindi ad un meccanismo grazie al quale il piccolo partito non può più giocarsi l'arma del ricatto.

- Sul pessimo show in Parlamento di qualche giorno fa. 
Sono completamente in linea con chi ritiene uno schifo i 7,5 miliardi di euro dati alle banche. Su questo non ci piove. Purtroppo non è la prima volta che ci troviamo di fronte a delle "porcate" simili. E temo non sarà l'ultima. Detto questo, però, credo fortemente che la forma sia sostanza. E' innammissibile che un'aula del parlamento italiano, luogo deputato a legiferare e quindi decidere il futuro del nostro paese, si trasformi in un pollaio. Trovo indecenti le frasi urlate da alcuni parlamentari grillini alle donne del Pd: "Siete qui perché siete brave a fare i p.....i !!". Le avrei ritenute inaccettabili anche se rivolte ad altri espondenti politici, sia chiaro. Credo che nel momento in cui un parlamentare scade nella violenza e nell'offesa verbale perda ogni qualifica per far sentire la propria voce ed opinione; Ritengo che il fine non giustifichi in alcun modo i mezzi usati. Il comportamento dei pentastellati è assolutamente da censurare, come lo sono stati altri in passato provenienti da diverse formazioni politiche. Se si ha difficoltà di controllo del proprio comportamento e del proprio linguaggio, forse sarebbe meglio non entrare in parlamento. In Italia e in pochi altri paesi al mondo è possibile vedere spettacoli cosi tristi in un luogo istituzionale.

- Sulla storia dei condannati.
Ritengo troppo a buon mercato l'applauso strappato con banalità di fronte alle telecamere. Troppo facile dire "i condannati in Italia non possono fare i bidelli ma possono legiferare". Nonostante sia d'accordo sul vietare l'ingresso in Parlamento ai condannati. Lungi da me difendere Berlusconi, chi mi conosce lo sa, però credo che se si vuol essere paladini della verità e della correttezza dovremmo anche dire che il Movimento5Stelle ha come suo leader (e non ditemi che sono i 9 milioni di italiani, è una frottola bella e buona) un signore che l'8 Aprile 1988 è stato condannato in via definitiva per omicidio plurimo colposo. Questo signore ha fondato il movimento, lo dirige dettando regole e influenzando (chi possiede un minimo di onestà intellettuale lo ammetterà) il comportamento dei "ragazzi" che sono in Parlamento. Nonostante questo, il buon Grillo chiede (giustamente) un parlamento pulito. Non vi sembra che quanto sta facendo Berlusconi sia molto simile a quanto fa Grillo? Secondo me si.

- Capitolo Internet
La Democrazia di Grillo si fonda sull'uso spasmodico e assoluto di Internet. Lui, insieme a Casaleggio (di cui parleremo tra un attimo), ritiene che la rete sia la panacea di tutti i mali, il modo per arrivare ad un incremento del demos del popolo, la cosiddetta Democrazia diretta
Vorrei innanzitutto sottolineare come l'uso del solo Internet escluda tutta una parte di popolazione che non usa la rete. Inoltre, anche la rete può essere usata in modo non democratico (vedi la consultazione di alcune settimane fa, aperta e chiusa da Grillo nel giro di poche ore, facendo votare soltanto una piccola parte degli iscritti al Movimento). 
Infine, vorrei porvi una domanda: Credete davvero che l'uso di Internet nel modo in cui lo intendono Grillo e Casaleggio sia positivo per il nostro paese e per la sua politica? 
Forse risulterà impopolare ciò che sto per dire, ma la linea del comico genovese è molto pericolosa: Io difendo la Democrazia, ci mancherebbe altro, però credo che occorrano dei limiti e delle regole. Se diamo totale potere decisionale agli italiani il rischio è che questo paese finisca in un baratro ancor più profondo di quello in cui si trova al momento. Non dimentichiamoci che Democrazia diretta significa dare potere decisionale a tutti, significa far decidere TUTTO a TUTTI, senza più distinzione tra ortolani e ingegneri, architetti e carabinieri. In poche parole senza più far distinzione tra chi la politica l'ha studiata (e magari praticata sul campo) e chi non. Democrazia diretta significa confidare che le persone che nel 1946 hanno espresso volontà di mantenere la Monarchia, anziché optare per la Repubblica, si siano svegliate. Democrazia diretta significa che chi vota per il proporzionale conosce la differenza tra questo ed un maggioritario. Sono semplici esempi ma potremmo continuare all'infinito. Gli italiani, purtroppo, sono un popolo di capre (per citare il sempre divertente Sgarbi), e la tendenza è all'imbarbarimento, non certo all'innalzamento della cultura individuale. Il compito di educare i giovani, prima spettante alla scuola, è stato soppiantato da quello di divertire, di svagare. Sempre più centralità hanno televisione (la cattiva televisione), social networks, spettacolarizzazione e banalizzazione di tutto. La cultura scritta è stata quasi completamente dimenticata dai più giovani.
Purtroppo, di fronte ad una richiesta di maggior demopotere, non corrisponde un uguale aumento di demosapere. Quindi, avanti con la democrazia, avanti con le decisioni popolari, purché si tenga bene a mente tutto questo e si lavori per aumentare la capacità di compiere scelte giuste per il paese, derivante soltanto dall'ampliamento della conoscenza su quelli che sono i temi e i problemi politici dell'Italia.
Se il Movimento5Stelle lavorasse per questo, sarei pienamente d'accordo...purtroppo non mi sembra il caso.

- Concludo con Casaleggio
Il personaggio in questione è conosciuto, ha la fama di essere alla base della filosofia pentastellata ma raramente concede interviste o rilascia dichiarazioni. Girando un pò in rete, potete trovare la sua visione del futuro: "GAIA" e "PROMETEUS". Sono due video realizzati dalla "Casaleggio e Associati" nei quali viene prospettato un nuovo ordine mondiale, nato in seguito alla terza guerra mondiale (con milioni di morti), che si baserà totalmente sull'uso della rete. Chi non si adeguerà, rimarrà fuori da questa società. Personalmente trovo agghiacciante tutto ciò. Non sono l'unico a pensarla cosi:
Philippe Daverio, per chi non lo conoscesse è un critico d'arte e conoscitore di storia, ha paragonato qualche giorno fa la propaganda di Casaleggio ai discorsi fatti nella Germania del 1933...guidicate voi!!
Tornando al M5S, troverei coerente che un movimento che predica trasparenza facesse chiarezza su quelli che sono i rapporti che legano Grillo-Casaleggio-M5S.

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